Consigli per trovare un lavoro come il mio, un piccolo compendio su Aaron Swartz

Una lista di informazioni essenziali per conoscere Aaron Swartz, a 10 anni dalla sua morte.

Consigli per trovare un lavoro come il mio, un piccolo compendio su Aaron Swartz
Immagine generata con Midjourney usando il prompt "https://s.mj.run/2mrukz7Xhrw Full of white noise, glitchy lines and acid colours --ar 3:2".

Sono passati 10 anni dalla morte di Aaron Swartz.

Si è suicidato a 26 anni, l'11 gennaio 2013. Lo uccidono le pressioni legate alla causa legale iniziata dopo essere stato arrestato per aver scaricato e reso pubblici 4,8 milioni di articoli scientifici dalla piattaforma JSTOR attraverso la rete del Massachussets Institute of Technology.

Aaron Swartz è stato un intellettuale, un attivista e un agitatore culturale straordinario. Il suo lavoro ha prodotto dozzine di importantissimi beni comuni: strumenti e idee nate e progettate per prendersi cura del prossimo e della possibilità collettiva di accedere alla conoscenza.

Nel corso della sua vita, in forme sempre diverse, ha combattuto una singola, fondamentale battaglia: quella per la giustizia, scontrandosi con i limiti, i paradossi e le conseguenze terribili dell'occuparsi della questione più umana di tutte.

Per celebrarlo, oggi pubblico un piccolo compendio su di lui contenente le informazioni essenziali per scoprire ciò che ha fatto. Oggi, figure come quelle di Aaron Swartz devono diventare punti di riferimento mentre immaginiamo il nostro futuro.  

Una foto di Aaron Swartz.

La battaglia per "fare la cosa giusta"

Come sintetizzato nell'introduzione alla traduzione italiana di una grande parte dei suoi scritti, curata da Andrea Zanni e Bernardo Parrella nel 2014, "La giustizia (la difficoltà di “fare la cosa giusta”, il labirinto dei “dipende”, l'impossiblità di una giustizia totale) è stata la grande ossessione di Aaron, ed è beffardo rendersi conto che è stato proprio un sistema di giustizia (un'istituzione, forse avrebbe detto lui) a costringerlo al suicidio."

Oggi, la battaglia per la "giustizia" sta attraversando una fase di profonda trasformazione politica. Da pilastro fondamentale del collettivismo, la battaglia per la costruzione di un futuro "più giusto" sta venendo colonizzata da personalità e organizzazioni oppressive, le cui pratiche escludenti, marginalizzanti e estrattive stanno diventando il volto di una nuova filosofia.

Contro il "lungotermismo"

Il cosiddetto "lungotermismo" è una corrente di pensiero sempre più seguita dalle élite di tutto il mondo: una prospettiva per cui noi umani ci ritroviamo "in debito con il futuro" e siamo chiamati ad agire di modo da garantire e tutelare il massimo potenziale possibile per gli esseri umani che nasceranno domani, mettendo in secondo piano le conseguenze sul presente di queste azioni. Del lungotermismo, per esempio, ne è un grandissimo fan Elon Musk.

Il lungotermismo preferisce investire, per esempio, sui tentativi umani di colonizzare pianeti extra-terrestri anziché, ancora per esempio, sul tamponamento della povertà globale che tiene in ginocchio miliardi di persone in tutto il mondo oggi e su cui si fonda tutta la ricchezza di una piccolissima, minuscola parte di mondo.

Questo perché, secondo il lungotermismo, garantire agli umani del futuro la possibilità di sopravvivere al collasso ambientale, sociale ed economico della Terra contemporanea è una missione ben più nobile e importante della tutela di miliardi di altri umani, oggi.

Il lungotermismo (come la sua corrente di pensiero cugina, quella dell'altruismo efficace) è una risemantizzazione pericolosa del concetto di giustizia.

La conferenza Ted di Will MacAskill, il principale pensatore del lungotermismo. 

Seduce e convince le persone già molto ricche e potenti perché fornisce loro una prospettiva attraverso cui il bene dell'umanità è complementare ad un'erosione minima del loro privilegio.

Soprattutto, il lungotermismo seduce anche chi ricco e potente non è: crea un sistema valoriale convincente che rende giusto, accettabile e condivisibile traslare al futuro le conseguenze delle proprie azioni. Il lungotermismo tenta di razionalizzare e finanziarizzare il significato di giustizia, spogliandola della sua intrinseca complessità e rendendola un obiettivo definito il cui raggiungimento è misurabile scientificamente.

Il lungotermismo deresponsabilizza il presente. La giustizia invece, cerca di riconciliarsi con questa responsabilità, accogliendone complessità, contraddizioni e inevitabili compromessi. Aaron Swartz ha incarnato per tutta la sua vita questa lotta. Ricordarlo oggi non significa soltanto celebrare uno degli esseri umani più straordinari dell'era moderna, ma consolidare il ricordo di un esempio di assoluta umanità.

Di seguito, un piccolo compendio per chi vuole scoprire qualcosa in più su Aaron Swartz. Poi, un capitolo dalla traduzione italiana dei suoi scritti: una lista di consigli firmati da Swartz, pensati "per rendere la vita meno ingiusta".

🌞 Altolà! 🌞

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Un piccolo compendio su Aaron Swartz

Aaron Swartz è nato nel 1986 ed è morto nel 2013. È stato un programmatore, un attivista, un giornalista, un intellettuale.

In ordine sparso, ha il merito e ha contribuito ad una serie di progetti e iniziative essenziali per tutelare l'accesso alla conoscenza nell'era di internet.

  • È stato co-autore della prima versione di RSS, il formato per la distribuzione dei contenuti online: i feed RSS hanno permesso a milioni di persone di accedere e indicizzare facilmente informazioni online;
  • È stato una figura chiave per la crescita e l'evoluzione di Wikipedia, su cui ha svolto un'importante analisi circa il suo reale funzionamento;
  • Ha combattuto per la tutela dell'accesso libero alle informazioni scontrandosi con i titani corporate che, nel tempo, hanno cercato di restringere questo accesso facendo leva sulle misure di protezione della proprietà intellettuale;
  • Una lecture di Aaron Swartz, in cui racconta come una marea di attivisti da lui condotta sia stata in grado di fermare il SOPA - una draconiana proposta di legge sulla proprietà intellettuale che avrebbe permesso la deliberata censura di moltissimi siti web.
  • Ha contribuito alla nascita di Reddit e del modello di tutela della proprietà intellettuale Creative Commons.
  • Ha scritto il Guerrilla Open Access Manifesto, un testo che illustra i motivi per cui l'accesso libero all'informazione è un aspetto fondamentale della battaglia per la giustizia;
  • Ha speso la maggior parte della sua vita a costruire progetti pensati per il bene comune;
  • 📚 -> qui puoi leggere la traduzione in italiano della raccolta dei suoi scritti, curata da Andrea Zanni e Bernardo Parrella;
  • 🎥 -> qui sotto puoi vedere The Internet's Own Boy: The Story of Aaron Swartz, il documentario dedicato alla sua vita (in italiano).

Consigli per trovare un lavoro come il mio

Ho spulciato a lungo i suoi scritti pensando a quale potesse essere il più adatto a raccontarlo. Per la maggior parte sono testi divulgativi, a volte tecnici, quasi sempre politici. Sono testi che immaginano qualcosa di nuovo o resistono contro qualcosa di vecchio. Ho pensato, però, che leggere un testo in cui ha formulato alcuni consigli di vita fosse il modo più gentile per entrare in contatto con il modo di pensare di Aaron Swartz

Quindi, se vi va, potreste leggere Consigli per trovare un lavoro come il mio, tradotto da Marco Caresia.

Qual è allora il segreto? Come posso condensare le cose che faccio in piccole e brevi frasi che mi facciano fare un'ottima figura? Eccole qui:

A) Essere curiosi. Leggere tanto. Provare cose nuove. Penso che gran parte di quanto definiamo intelligenza si riduca in fondo alla curiosità;

B) Dire sì a tutto. Mi faccio un sacco di problemi a dire di no, quasi ad un livello patologico, sia che si tratti di nuovi progetti che di interviste che di amici. Come risultato, sono stato coinvolto in tante storie, e anche se la maggior parte sono fallite, ho comunque prodotto qualcosa di buono;

C) Presumere sempre che anche gli altri non abbiano idea di quanto stanno facendo. Molti rifiutano di provare qualcosa di nuovo perché sentono di non saperne abbastanza, o presumono che altri abbiano già provato tutto quello che loro riescono a proporre. Be', sono in pochi a sapere davvero come fare le cose per bene, e ancora meno sono quelli che provano a lanciarsi in progetti nuovi. Perciò, in genere, quando si dà il meglio di sé fila tutto liscio.

Studiamo Aaron Swartz e cerchiamo di essere come lui.

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